Dopo l’annuncio dello sciopero degli autotrasportatori, a causa dell’aumento dei prezzi causato dalla guerra, ha allertato molti cittadini che, sono subito corsi ad acquistare beni di prima necessità per paura di rimanere senza. Quello che è accaduto in tutta la provincia di Caserta ci rimanda un po’ ai primi periodo del coronavirus, nei quali, a causa delle restrizioni e del lockdown, i cittadini hanno fatto scorte alimentari. Molti supermercati risultavano già vuoti, così come in tanti distributori di benzina è terminato il carburante, soprattutto il diesel, con lunghe file di auto sulle strade.
Farine, zucchero, caffè , pasta, cereali di ogni tipo, passate e acqua sono i beni di prima necessità spariti per primi dagli scaffali dei supermercati presi d’assalto. Lo sciopero degli autotrasportatori è partito oggi, 12 marzo, anche se per avere piena idea dello stop bisognerà attendere lunedì 14 marzo.
Sono migliaia gli autotrasportatori pronti a sistemare i loro tir in posizioni ‘strategiche’ per protestare contro il caro gasolio. “Lo stop dell’autotrasporto può provocare danni incalcolabili alla filiera agroalimentare in un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su strada, mettendo a rischio i prodotti più deperibili, dall’ortofrutta al latte, ma anche alimentando una pericolosa psicosi negli acquisti sugli scaffali dei supermercati”, afferma la Coldiretti.