Nei giorni scorsi era stato annunciato lo scoperto degli autotrasportatori in seguito all’aumento del caro benzina, che costringeva le aziende a enormi sforzi economici.
Dopo gli assalti ai distributori e ai supermercati, nella notte sono iniziate le proteste sulle autostrade campane. Dalle 21 è scattata la mobilitazione dei camionisti che hanno bloccato i tratti più importanti sia dell’A1 che dall’A30 Caserta-Salerno. Rallentamenti e proteste da Caianello a Caserta Sud fino all’imbocco di Nola dell’A30.
La protesta è scoppiata dopo il blocco della commissione di vigilanza a seguito della posizione degli autotrasportatori campani che manifestano contro il caro carburante. Questa mattina la situazione è tornata alla normalità.
Queste sono le dichiarazioni della categoria, per spiegare cos’è che muove la loro scelta di scioperare:
“Premesso che
– i costi di produzione dei servizi di trasporto, con particolare riferimento al costo del carburante, sono diventati insostenibili;
– i costi d’esercizio non si riescono a ribaltare alla merce e alla committenza, perché la categoria è debole contrattualmente in quanto mancano regole certe e applicabili;
– la disposizione di legge in materia (comma 5, art. 83 bis, L. 133/2008), che prevede l’aumento del corrispettivo in presenza di variazioni del costo del carburante per almeno il 2%, non agisce perché, per come scritta, non è in grado di funzionare;
– gli interventi economici assunti del Governo, annunciati all’incontro del 24 febbraio scorso, per un valore di circa 80 milioni di euro, sono giudicati insufficienti;
– la promessa del Governo, annunciata nel medesimo incontro del 24 febbraio scorso, di avviare immediatamente un confronto per istruire regole a tutela dell’autotrasporto, sono state disattese;
– il costo contributivo e assistenziale del personale è diventato insostenibile;
Considerato che
– l’innalzamento dei costi del carburante è talmente eccessivo e compromette seriamente la tenuta finanziaria e quindi la sopravvivenza delle imprese;
– le regole a favore dell’autotrasporto italiano non sono applicabili, mentre sui pericolosi regolamenti comunitari, che destrutturano
ulteriormente il settore, non si sta discutendo;
– il settore risulta istituzionalmente abbandonato: sulla carenza degli
autisti, sui costi amministrativi e sulle procedure burocratiche in continuo peggioramento, sui disorganizzati uffici della motorizzazione civili per le revisioni;
Decidono che
– da sabato 12 marzo le imprese di autotrasporto spontaneamente non sposteranno i propri mezzi fino a quando non si ripristineranno le condizioni, economiche e normative in grado di evitare l’indebitamento delle imprese di autotrasporto;
– si chiede all’organizzazione di rappresentanza categoriale, Trasportounito, di trasmettere il presente documento alle Istituzioni competenti e di attivare tutte le procedure possibili affinché Esse nei prossimi giorni producano immediatamente strumenti e regole a sostegno del settore”.