Santa Maria Capua Vetere, al Teatro Garibaldi in scena “Trappola per topi”

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Sabato 3, ore 21.00, e domenica 4 dicembre 2022, ore 18.00

Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere

Info 0823799612

La Pirandelliana

presenta

Trappola per topi

di Agatha Christie

traduzione e adattamento di Edoardo Erba

con

Lodo Guenzi, Claudia Campagnola, Dario Merlini, Stefano Annoni, 

Andrea Nicolini, Maria Lauria, Tommaso Cardarelli, Maria Grazia Pompei

costumi Francesca Marsella

scene Luigi Ferrigno

musiche Paolo Silvestri

regia Giorgio Gallione

Sabato 3 dicembre alle ore 19.00, nell’ambito de “Il Teatro degli Incontri”, la Compagnia sarà ospite al Salone degli Specchi del Teatro Garibaldi per un incontro con il pubblico, condotto da Mimmo Cice. L’ingresso è gratuito.

Il 25 novembre 1952, all’Ambassadors Theatre di Londra andava in scena per la prima volta “Trappola per topi” di Agatha Christie. Da allora, per 70 anni ininterrottamente, il sipario si è alzato su questa commedia “gialla” senza tempo e di straordinaria efficacia scenica. 

Ed ora tocca a noi? Non è consueto per me, spesso regista drammaturgo in proprio, misurarmi con un classico della letteratura teatrale. Certo da interpretare, ma da servire e rispettare. Ma non ho avuto dubbi ad accettare. 

Perché “Trappola per topi” ha un plot ferreo ed incalzante, è impregnata di suspense ed ironia, ed è abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere, ma creature bizzarre ed ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché. 

In fondo è questo che cerco nel mio lavoro: un mix di rigore ed eccentricità. D’altronde, dice il poeta, il dovere di tramandare non deve censurare il piacere di interpretare. 

Altra considerazione: nonostante l’ambientazione d’epoca e tipicamente British, il racconto e la trama possono essere vissuti come contemporanei, senza obbligatoriamente appoggiarsi sul già visto, un po’  calligrafico o di maniera, fatto spesso di boiserie, kilt, pipe e tè. 

Stereotipi della Gran Bretagna non lontani dalla semplicistica visione dell’Italia pizza e mandolino. Credo che i personaggi di Trappola nascano ovviamente nella loro epoca, ma siano vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole. 

E credo riusciremo a dimostrarlo grazie alla potenza senza tempo di Agatha Christie, ma anche e soprattutto con il talento e l’adesione di una compagnia di artisti che gioca seriamente con un’opera chiusa e precisa come una filigrana, che però lascia spazio all’invenzione e alla sorpresa. 

In questo la scelta di Lodo Guenzi come protagonista è emblematica, una promessa di imprevedibilità e insieme di esattezza. Come sempre: metodo e follia. 

E poi c’è la neve, la tormenta, l’incubo dell’isolamento e della bivalenza, il sospetto e la consapevolezza che il confine tra vittima e carnefice può essere superato in qualsiasi momento. Ingredienti succosi ed intriganti che spero intrappoleranno il pubblico.

FONTE E FOTO: Ufficio stampa per Teatro Pubblico Campano

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